Vivere circondati da libri? A Tokyo si può nel quartiere di Jimbocho

Tra il 1870 e il 1880 tre delle più prestigiose università giapponesi, la Meiji, la Chūō e la Nihon, iniziarono le loro attività in un quartiere di Tokyo, Jimbocho, favorendo così la nascita di numerose librerie. Un improvviso incendio nel 1913 distrusse la maggior parte degli edifici del quartiere ed una parte del vicino Palazzo imperiale. Dopo questo terribile episodio, il professore universitario Shigeo Iwanami decise di aprire proprio nel quartiere una libreria, come a voler segnare la rinascita di Jimbocho. Ad oggi quella che era nata come una libreria-simbolo è diventata una delle più grandi ed importanti case editrici di tutto il Giappone, la Iwanami Shoten.

Raggiugibile con soli undici minuti di treno da Shinjuku, la stazione di Jimbocho è accessibile dalle linee Mita, Shinjuku e Hanzomon. Si esce quindi su Yasukuni-Dori, proprio nel cuore del distretto del libro, dove le librerie sono talmente vicine l’una all’altra da confondere quasi l’occhio del visitatore.  Nei numero negozi è possibile trovare lirbi nuovi, usati e da collezione. Ovviamente non solo in lingua giapponese, anche se è quella che fa da padrona. E’ possibile infatti trovare libri anche in lingue straniere, soprattutto in inglese. In questa zona si trova la sede del Tokyo Book Binding Club, un’attività specializzata nella tecnica della rilegatura. Inoltre, nel mese di ottobre viene organizzato il grande Festival del libro, Kanda Used Book Festival.

Essendo un quartiere sviluppato in seguito alla nascita delle università, è possibile trovare all’interno dello stesso anche un “distretto sportivo”, ricco di negozi dedicati ad ogni tipo di sport praticabile. I prezzi solitamente sono anche molto interessanti e competitivi. Oltre a ciò non mancano certo bar e ristoranti dove poter passare una serata, non solo in compagnia di qualche amico, ma anche solo insieme ad un buon libro, magari appena acquistato.

Jimbocho è molto più che un quartiere, molto più di un luogo da visitare. E’ un luogo eterno, che racconta numerose storie di vite e di persone. Perché questo e non solo….. è quello che fanno i libri. Leggere può significare vivere altre vite, viaggiare in Paesi diversi, scoprire nuovi luoghi, correre lungo i sentieri della fantasia.

Sharon Santarelli