Nella lenta ripresa dopo il Covid torna a far brillare i nostri occhi la notizia di due nuove puntate inedite di Storie Maledette, per chi non lo conoscesse un programma condotto da Franca Leosini che racconta attraverso interviste esclusive in carcere di fatti di cronaca nera italiana.
Il faldone rilegato con le carte processuali, domande pungenti e analisi chirurgiche di chi non sia accontenta di una risposta vaga, Franca Leosini è tornata ad infiammare il web con una storia poco nota ma estremamente cruenta.
Il motivo per cui parliamo di questo programma, però non è l’argomento della puntata di ieri sera, Francesco Rocca, rinomato dentista, trova la giovane moglie senza vita nel garage di casa, non esecutore materiale del delitto ma mandante.
Inauguriamo questo nuovo spazio web con Franca Leosini perché la giornalista integerrima eroina dei social si è ritagliato un posto nuovo che pochi colleghi possono vantare: la conquista del cuore dei ragazzi.
Ebbene i leosiners sono tanti e sono giovani, per lo più ventenni che seguo con ammirazione il sangue freddo e la professionalità della giornalista. Sempre rigorosamente in tailleur e capelli pettinati con un’acconciatura d’altri tempi, Franca Leosini ha raccolto consensi puntata dopo puntata, esistono dei veri e propri gruppi d’ascolto che raccontano e commentano le storie maledette.

“Mi piace indagare il percorso psicologico, umano, ambientale che porta una persona a commettere un gesto da cui fino a quel momento era lontana. I miei interlocutori non sono mai professionisti del crimine, ma persone come me che a un certo punto della loro vita cadono nel vuoto di una maledetta storia” le parole della Leosini.
Le regole del suo lavoro sono tre: “E inderogabili. Non anticipo mai le domande. Devo incontrare una volta i condannati per studiarne la prossemica e il passato, ma non prendo appunti davanti a loro. Valuto il tasso di sincerità, non strumentalizzo nessuno ma non mi faccio strumentalizzare: se ho la sensazione che succeda, lascio perdere”.
Negli anni ci ha regalato delle vere e proprie perle che conserveremo nella nostra memoria per sempre: “Olindo e Rosa, due pastori scesi da un presepe sbagliato”; “Il cervello non è una polpetta piazzata al centro della testa”; “Ma chi era Wanna Marchi? Una perfida calcolatrice o un’emerita deficiente?”; Poi ancora: “Pestava la vittima come una cotoletta”; “Lei non è nato ricco perché la cicogna è un animale sbadato”; “Quel ditino birichino aveva la sua ragione d’essere in quel momento intimo”.
Come non amarla?!