Revolutionary Road è la proposta cinematografica per la nostra rubrica settimanale. Arrivato nelle sale nel 2008 e diretto da Sam Mendes ha come protagonisti due attori bravi, amati ed invidiati sia per il loro talento sia per la loro amicizia ossia Leonardo Di Caprio e Kate Winslet.
Siamo in pieni anni Cinquanta ed imperano: conservatorismo, conformismo, ipocrisia e bigottismo.
Tratto dall’opera omonima di Richard Yates del 1961 – secondo alcuni uno dei romanzi più deprimenti che siano mai stati scritti – una analisi critica e pungente della società e della famiglia americana, una facciata che maschera una deprimente sostanza, una finta perfezione (tutti hanno il dovere di essere belli giovani e fortunati…) che impedisce di essere veramente se stessi.
Un affresco non datato ma attualissimo: i sogni, i fallimenti, i compromessi, le incomprensioni, le rinunce, l’incapacità di comunicare sono di ieri ma anche di oggi.
Un lavoro che non a tutti i critici è piaciuto e che negli States ha incassato meno del previsto, diversamente dall’Italia. Come già in “American Beauty”, l’aspetto formale è praticamente perfetto, Sam Mendes è un maestro in questo campo. Lode alla splendida colonna sonora di Thomas Newman e alla suggestiva fotografia di Roger Deakins.
Ma in “Revolutionary Road” è importante anche il contenuto in cui molti spettatori potranno rispecchiarsi riflettendo sulle proprie crisi e sui propri fallimenti.
Bravissimi i protagonisti Di Caprio e Winslet – coppia oramai collaudata dopo Titanic, intelligentemente diversisssimi dal film che più di dieci anni fa li aveva resi famosi. Eccezionali Kathy Bates e Michael Shannon.
La pellicola è stata gradita a tal punto che ha ricevuto moltissime nomination sia per il premio BAFTA, sia ai Golden Globe sia agli Oscar. In particolare per la scenografia, la regia, i costumi e la bravura degli attori. A spuntarla però è stata Kate Winslet che con la sua impeccabile e toccante interpretazione ha conquistato il Golden Globe nel 2009 come “Miglior attrice in un film drammatico”.