Si parla di sostenibilità, di come aiutare il pianeta e del fatto che non c’è più tempo. A volte questa discussione prende toni drammatici e tragici, e i più sensibili potrebbero risentirne. Nasce la eco anxiety.
Il termine inglese “eco-anxiety” infatti nasce per descrivere quello stato di agitazione e paura nei confronti del pianeta terra. Per la precisione è stato coniato nel 2017 dall’APA (American Psychic Association).

In realtà i dottori non la considerano una vera e propria condizione mentale che necessita una diagnosi. Nonostante ciò è un termine molto utilizzato dagli psicologi per descrivere come la condizione ambientale impatti (negativamente) sulla salute psicofisica di molti pazienti. In sostanza? È un termine semplice e chiaro. Perché non usarlo?
Ciononostante non possiamo negare che i sintomi ci sono e si possono anche cronicizzare. Si è notato che ciò avviene soprattutto in relazione ai disastri marini e cambiamenti climatici.

L’APA ha notato che la eco anxiety può incidere sulla salute mentale in diversi modi, proprio come un qualsiasi altro disturbo d’ansia:
- ansia (ovvio)
- Traumi
- Addirittura disordini da stress post traumatico. Se pensiamo che era un disturbo che veniva diagnosticato nei civili e militari dopo la prima e seconda guerra mondiale ci rendiamo conto della gravità.
- Depressione
- Aggressività
- Abuso di sostanze
- Sensazione di inutilità e paura

Ma da dove nasce tutto ciò?
Naturalmente può avere diverse cause. Un trauma e la sensazione di vivere a rischio per quanto riguarda i cambiamenti climatici di solito sono le motivazioni più comuni.
Evidenze scientifiche provano inoltre come le persone vivano dei veri e propri attacchi di panico perchè sentono di non essere in controllo della loro vita. Per altre persone il senso di frustrazione davanti ai cambiamenti e disastri naturali è sempre maggiore e causa di ansia e paura.
Naturalmente la eco anxiety non colpisce tutta la popolazione ma solo chi si sente particolarmente vicino a queste tematiche. Questo articolo ovviamente non ha uno scopo di auto diagnosi. In questi casi, se si pensa di soffrirne, è sempre meglio rivolgersi ad un esperto.