Sono tante le cose che la nostra cacca ci dice, eppure ciascuno di noi cerca di farla sparire sempre in fretta, basterebbe fare attenzione a tanti particolari per capire molto di più di come stiamo, soltanto osservando alcune caratteristiche. Pensate che dallo studio della cacca si può anche evincere se abbiamo contratto il coronavirus, in quanto il virus risulta presente anche nei residui.

Lo “squat” invece è un modo molto più naturale e mette meno pressione sul retto. Lo spiegava Giulia Enders nel libro L’intestino felice: «1,2 miliardi di persone nel mondo che utilizzano lo “squat” hanno meno probabilità di soffrire di diverticoli e meno problemi di emorroidi. Noi in Occidente, d’altra parte, spremiamo il nostro tessuto intestinale fino a che non esce dalle nostre parti inferiori».
Questa rivelazione non è però una novità. Ci sono varie ricerche scientifiche sull’argomento. La più importante è uno studio del 2003 del medico israeliano Dov Sikirov che ha confrontato 3 modi di fare la cacca: da seduti, su un wc alto 42 centimetri, su un wc alto 31 centimetri e accovacciati.
Cronometro alla mano ha registrato i tempi medi di evacuazione. Accovacciati i giochi erano fatti in meno di 50 secondi. Seduti sul water, invece, ci voleva almeno 1 minuto in più (130 secondi di media).
Certo lo studio è stato condotto prima dell’arrivo di smartphone e social network che hanno reso la sosta al bagno più lunga e meno noiosa, ma questa è un’obiezione poco scientifica. La colpa dell’odore sgradevole è soltanto di alcuni composti, in particolare le tracce di zolfo e le le molecole di ammoniaca e trimetilammina.
I giapponesi, sensibili alla puzza, hanno sviluppato alcune pillole che, nell’intestino, disgregano le molecole di ammoniaca e trimetilammina. Delle “Etiquette Up”, in commercio dal 1994, è stato venduto oltre un milione di flaconi, mentre le concorrenti “Etiquette”, nella foto, lanciate nel 1997, in 6 mesi hanno venduto più di 600 mila confezioni: sulla scatola c’è scritto «la gente è responsabile dei propri odori».
Le “Odafree”, vendute negli Usa, promettono risultati strabilianti dopo solo tre giorni di utilizzo. Unico effetto collaterale, la cacca si colora di verde.
Pamela Dalton, ricercatrice del centro Monell di Chimica dei sensi di Filadelfia (Usa), è una grande esperta di puzze. Soprattutto di quella della cacca. Danton – si fa fatica a crederlo, ma è proprio così – ha lavorato a un progetto militare degli Usa per realizzare una bomba puzzolente, non letale ma in grado di togliere al nemico ogni spirito aggressivo. La cacca si è dimostrata la più efficace nel mettere in fuga l’esercito più agguerrito. Se fosse letale, il nome è facile da trovare: “la morte marrone”.