Avete presente i Vampire Weekend? Se la risposta è no, dovreste rimediare soprattutto se siete interessati al mondo della moda. Qualche giorno fa infatti il loro frontman, Ezra Koenig, pubblicando un semplice tweet, ha coniato una nuova parola e trend. Si tratta dell’ “infit”. In realtà non è un vero e proprio trend, perchè è sempre esistito. Per infit si intende infatti tutta quella categoria di capi che non hanno mai avuto un ruolo preciso, se non quello di essere un abbigliamento da casa o palestra.

L’infit è infatti composto da pigiami, tute, ma anche intimo e lingerie. Insomma non è sicuramente una novità. Diciamo che è l’ennesimo modo per dare un nome più accattivante a qualcosa di già esistente.
All’infit si è anche accompagnato un altro termine per descrivere la moda domestica, cioè il “quarcore”, lo stile da quarantena. A ripensarci, prima dell’invenzione di questi nuovi termini, era più saggio non descriverli nemmeno i nostri look da quarantena. Ora questi diventano addirittura un nuovo tipo di moda.

Riassumendo questi due concetti possiamo dire che per quarcore e infit si intende tutto ciò che indossiamo quando siamo all’interno delle mura domestiche in totale libertà. È l’espressione più libera e sincera di noi stessi, senza le forzature e le mode sociali. L’essere a nostro agio allo stato più puro. Si è quindi rovesciato il concetto di moda. Provate a pensarci. Di solito durante la giornata non indossiamo abiti tendenzialmente comodi, e per quanto affermiate che i vostri Levis siano “comodissimi” non lo saranno mai quanto un pigiama.
A casa invece, mentre ci rilassiamo sul divano, indossiamo capi più morbidi, elastici e che seguono dolcemente i movimenti del corpo. Non è un caso che su Instagram nell’ultimo periodo siano comparse ovunque foto di blogger in tenuta da casa con tutine grigie, maglie cropped e oversize oppure annodate. Per non parlare di chi indossa i ciclisti con felpe giganti. Il comfort allo stato puro. In una parola l’infit.

Non dobbiamo però pensare che l’infit sia unicamente legato al loungewear, perchè “infit” è qualsiasi cosa noi vogliamo indossare a patto di essere comodi e a nostro agio. Non è soggetto a norme sociali, morali, estetiche o anche di genere. È tutto e niente allo stesso tempo. Un esempio su tutti? La lingerie. Quante di noi hanno abbandonato il reggiseno in questa quarantena? O quante hanno optato per modelli più comodi, meno sostenuti e più minimal? Tantissime. Anche questo rientra in questo concetto: l’abbandonare ciò che ci fa sentire legati, ciò che ci costringe in forme non nostre.
Ora smettete di leggere e riflettete. Si è parlato di essere a nostro agio, completamente liberi da ogni costrizione. Qual è quindi l’unico look che davvero ci permette di essere naturali al 100%? Il corpo. Ecco quindi che su Instagram si moltiplicano centinaia di scatti vedo non vedo di blogger, modelle e star completamente nude, perchè nemmeno la biancheria è più necessaria. Pensate che Bella Hadid è scesa in topless per ricevere il suo ordine Uber Eats. Essere nudi diventa un modo per affermare completamente se stessi.

Allo stesso modo possiamo costruire look utilizzando ciò che troviamo in casa. Possiamo giocare insomma. Vi ricordate la pillow challenge? O anche le foto con abiti lussuosi costituiti da lenzuola?
É anche vero però che non tutti riescono a scattare una foto vestiti come sono davvero in casa. Un esempio è Kim Kardashian che ha infatti inventato l’hashtag #iotd, cioè l’infit che indossi quando ti fa un selfie in casa. Si tratta di una foto scenica: noi sappiamo che qualcuno ci potrebbe guardare, anche se siamo vestiti in abiti da casa quindi perché non sfoggiare qualcosa all’ultima moda o firmato? Senza ovviamente dimenticare un trucco curato.

Quindi alla luce di questi fatti che cosa può essere definito infit e cosa no in quarantena? La risposta è molto semplice: tutto e niente. Scegliete perciò il vostro look da quarantena e indossatelo liberalmente.